La tecnologia oggi, in virtù della sua efficacia, sembra realizzare il prometeico desiderio di superare gli antichi vincoli naturali, attraversando e oltrepassando gli stessi limiti di spazio e di tempo dell’era pre-tecnologica. Le stesse parole “innovazione” e “progresso” sono per lo più usate e immediatamente tradotte nel senso di innovazione tecnologica. Ma che cos’è dunque la tecnologia? Qual è la sua origine storica? Quale il suo statuto concettuale? Che rilevanza assume nei nostri modi di vivere e di pensarci? Che potenza esprime verso la natura e la vita degli esseri viventi? Che rapporti intercorrono tra sapere e saper fare, tra cultura e tecnica? E che rapporto c’è tra filosofia e techne?
Mettere in questione la tecnica e la tecnologia, strappando la prima alle ovvietà del suo utilizzo, è un’occasione per poter tornare a guardare il mistero da cui provengono le cose che abbiamo intorno e riguadagnare, dall’interno dell’epoca della tecnica, una posizione pienamente umana, ovvero libera e razionale, per affrontare il presente.
Il Novecento è un secolo complesso: lo si può leggere come un’epoca di crisi, travagliato dal nichilismo, dal relativismo e dallo scetticismo disincantato, ma lo si può cogliere anche come un’epoca di grandi promesse, come un tempo in cui si aprono nuove prospettive e si affermano grandi personalità. Il volume esamina le questioni più drammatiche, come il nichilismo (C. Esposito), ma anche esplora i contributi più originali, come l’istanza fenomenologica (C. Di Martino) e il contributo pragmatista (G. Maddalena), senza trascurare i progressi dell’epistemologia (G. Formica).
Tra i protagonisti del Novecento, il volume si sofferma su una figura di solito non molto studiata, Pavel Florenskij (L. Žak): si tratta di una scelta che, tra l’altro, intende mostrare che nel XX secolo spesso capita che anche le piste meno battute si rivelino presto di grande valore e fascino. Il testo si propone come un utile strumento per chiunque intenda entrare nell’affascinante complessità del Novecento filosofico.